I farmaci antinfiammatori steroidei - anche noti come corticosteroidi o cortisonici - sono farmaci con struttura chimica di tipo steroideo derivati dai corticosteroidi naturalmente prodotti dalle ghiandole surrenali all'interno del nostro organismo. I FANS "tradizionali" esercitano la loro attività inibitoria sia nei confronti della COX-2 che nei confronti della COX-1, pertanto, non sono selettivi. Non a caso, alcuni degli effetti indesiderati tipici di questi FANS possono essere ricondotti proprio all'inibizione dell'isoforma costitutiva della ciclossigenasi.
Quando la concentrazione delle prostaglandine nel cervello aumenta, questo “termostato naturale” si regola verso una temperatura più alta, oltre la soglia di normalità (37,0-37,5°C), perché l’innalzamento della temperatura corporea contrasta la replicazione degli agenti infettivi come virus e batteri. Tali evidenze suggeriscono il mantenimento di un adeguato controllo dei valori pressori in soggetti ipertesi con importanti comorbidità cardiovascolari in corso di trattamento con FANS, eventualmente associando consigli per una riduzione dell’apporto di sale con la dieta o trattamento diuretico appropriato. In genere l’incremento pressorio (soprattutto sistolico) risulta modesto ed in media di pochi mmHg (3-6), ma questo dato espressione della media di gruppo potrebbe sottostimare effetti clinicamente significativi nel singolo paziente.
Attenzione, però, ciò non significa eseguire diagnosi fai da te e auto-prescriversi una terapia in autonomia, in quanto il parere del medico è sempre opportuno e necessario, anche se il FANS che si vuole usare è contenuto in medicinali di libera vendita (senza ricetta medica). Gli studi clinici e l’utilizzo dei FANS selettivi nella pratica clinica hanno mostrato che questi farmaci possono avere effetti negativi sul sistema cardiovascolare. In particolare, sono stati associati con un rischio più elevato di sviluppare ictus e infarto acuto del miocardio a causa dello squilibrio che si viene a creare tra le prostacicline (la cui produzione è stimolata dalla COX-2) e i trombossani (la cui produzione è stimolata dalla COX-1).
Il paracetamolo è indicativamente comparabile all’aspirina nel potenziale di alleviare il dolore e la febbre. I FANS hanno questi effetti perché riducono la produzione di sostanze similormonali definite prostaglandine. Prostaglandine diverse possiedono funzioni differenti, come rendere le cellule nervose più sensibili a rispondere ai segnali dolorosi e provocare la dilatazione dei vasi sanguigni.
Antiacidi o alimenti grassi possono limitare la capacità di assorbire gli inibitori COX-2, quindi è opportuno evitare queste combinazioni. In casi rari si possono manifestare gravi effetti collaterali come sanguinamenti addominali senza preavviso. Questi farmaci bloccano in modo specifico solo l’enzima COX-2 che stimola la risposta infiammatoria. Poiché non bloccano le azioni dell’enzima COX-1, questi farmaci in genere non causano i disturbi o i sanguinamenti gastrici tipici dei FANS tradizionali.
Questa molecola è coinvolta nell’infiammazione e nello stress ossidativo, ma anche nel metabolismo e nel processo di invecchiamento. I COXIB sono stati sviluppati nell’intento di agire selettivamente sull’infiammazione e risparmiare alcuni effetti collaterali dei FANS non selettivi. Per maggiori informazioni sui singoli farmaci si può consultare la Banca Dati Farmaci dell'AIFA.
Il più popolare è l’acido acetilsalicilico, conosciuto con il suo nome commerciale (Aspirina®). Anche molecole come il ketoprofene, l’ibuprofene e la nimesulide sono, grazie alla diffusione d’suo, piuttosto noti nel pubblico. Particolare attenzione deve anche essere rivolta ai soggetti diagnosticati con asma, nei quali i FANS possono indurre la sintesi delle sostanze responsabili degli attacchi.
Da una parte questo fa sì che l’uso dei FANS topici sia limitato a quelle condizioni in cui il dolore è superficiale e localizzato, per esempio in alcune articolazioni o a livello muscolo-scheletrico. Dall’altra, con l’uso topico la concentrazione nel sangue del farmaco è minima e questo dovrebbe contribuire a limitare eventuali effetti collaterali sistemici (come problemi nella digestione o sanguinamento gastrointestinale), anche se in alcuni casi possono verificarsi reazioni avverse a livello cutaneo, come eritema, prurito ecc. Proprio per questo alcune formulazioni topiche prevedono, oltre ai principi attivi antinfiammatori, l’aggiunta di altre componenti che migliorano la penetrazione cutanea, nel tentativo di raggiungere livelli più elevati del farmaco nel tessuto piuttosto che nel sangue. Vanno, però, generalmente applicati su un’area della pelle intatta e che non presenta ferite aperte.
L’effetto ipertensivo dei FANS appare sostanzialmente un “effetto di classe”, scarsamente dipendente dalla selettività di inibizione di COX (dati di letteratura contrastanti e non conclusivi), ma dipendente dalla dose e dalla durata dell’emivita del farmaco. Indipendentemente dalla selettività di inibizione di COX, l’uso di FANS è stato associato all’insorgenza di iperkaliemia, https://larepubblicasport-it.com sebbene alcuni autori riportino un maggior rischio per Rofecoxib, Celecoxib, Diclofenac ed Indometacina. Queste azioni delle PG, che contribuiscono alla modulazione e regolazione renale della escrezione di sale e di acqua, verrebbero alterate dall’utilizzo di FANS determinando così alcuni degli effetti collaterali più frequenti associati a questi farmaci.